ADDIO AD UN VERO SIGNORE DEL GIORNALISMO SARDO


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Se n’è andato via, in punta di piedi come era suo stile. Senza clamore. Lasciandoci tutti attoniti e profondamente sconvolti. Nella prima domenica di febbraio e a pochi giorni dopo il suo 78 compleanno. Mauro, che era un capricorno di razza come chi scrive queste righe per ricordarlo con affetto e incondizionata stima, aveva tutte le doti del giornalista perfetto: intuito, rigore e competenze professionali acquisite sul “bancone”.

All’epoca in cui iniziò la sua carriera come correttore di bozze (e questo è il secondo punto di convergenza poiché anch’io iniziai la mia carriera nello stesso modo seppur otto anni dopo) le competenze si acquisivano sul campo, un po’ schiavi e un po’ vittime di un sistema rigoroso e selettivo che metteva alla prova le capacità degli aspiranti  di quella mitica professione.

Con lui ho trascorso dieci anni al Consiglio dell’Ordine: un periodo in cui ho avuto modo di apprezzarne il rigore professionale e la trasparenza morale anche nei momenti più delicati di un periodo storico in cui le pagine dei giornali locali vennero utilizzate come strumento di aggressione spicciola e deontologicamente  censurabile.

In quelle circostanze compresi l’onesta intellettuale del professionista  e la tempra dell’uomo che mi affidava il compito – non facile – di redigere i verbali di quelle vicende.  «Perché solo tu sai stare al di fuori della mischia» soggiunse  e «non risulta facile condizionarti o intimidirti… d’altronde sei un capricorno».

In quella circostanza afferrai di aver incontrato non solo una persona speciale ma un vero amico. Un amico che – trascorsa l’esperienza all’Ordine per entrambi – risultava sempre disponibile e provvido di suggerimenti professionali, con il quale per alcuni anni abbiamo gestito interventi di Alta Formazione per il nostro Ente e ritrovavo sempre con piacere per ricordare  piccoli spaccati di gioventù vissuti nel nostro antico quartiere di Villanova.

Ecco. E’ questo, forse, il terzo elemento che ci ha accomunato.  Il numero tre di una serie di simpatiche coincidenze se vogliamo utilizzare i prodromi matematici. Che sicuramente da lassù gli strapperanno uno dei suoi  sorrisi sornioni: di chi afferra il vuoto che lascia in questo povero diavolo e in tutti coloro che hanno avuto il piacere e l’onore di conoscerlo. Perché di Uomini, di Professionisti, di Signori come Mauro sarà davvero difficile incontrarne altri.

Ciao Mauro. Che la terra ti sia lieve

Gianfranco Lai e tutti gli amici dell’Ente Leonardo.


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